Virginia Raggi, tutto il mondo è paese? Scandalo fra i cinque stelle

Nessuno è Santo, o può permettersi di esserlo a questo mondo, soprattutto se circoscritto all’oscuro oblio della politica. Il dilemma è proprio qui ed è puramente questione di fede. Virgina Raggi, primo Sindaco donna nella storia di Roma, sapeva o non sapeva?

Salvatore Romeo, funzionario comunale, desgina l’allora consigliere Raggi quale beneficiaria della polizza sulla propria vita, per la quale ha regolarmente versato contributi negli anni sino a amturare una cifra pari a circa 30 mila euro. Quella che l’attuale Sindaco di Roma riscuoterebbe in caso di decesso dell’attuale capo della segreteria del primo cittadino della Capitale. Ebbene sì, perchè è proprio questo il ruolo che Romeo ha assunto sei mesi dopo, all’elezione a Sindaco della Raggi nello scorso 20 giugno. Coincidenza? Tra l’altro Romeo da anni versava la quota per la polizza sulla vita, senza mai però indicare alcun nome beneficiario.

La presunzione d’innocenza è quanto mai d’obbligo, Virginia Raggi poteva non sapere della gentile concessione, quando ha deciso per il cambio di ruolo dell’ex funzionario. Tutto nella norma e nei termini della legge, non esiste alcun veto sulla designazione fatta, ma le circostanze paiono oggettivamente strane.

Perchè Romeo avrebbe indicato l’attuale Sindaco quale beneificiario della somma? Tra l’altro, l’aumento di stipendio è stato enorme: dai 39 mila euro annui ai 110 mila successivi, salvo poi tagliare del 10% tutti gli stipendi dei dipendenti comunali, dovendosi “accontentare” di 93 mila euro.

Queste sono tutte domande poste al primo cittadino romano dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall’Olio. Un evento venuto fuori in seguito alle indagini della Procura di Roma circa le nomine in Campidoglio, da mesi oggetto di sospetti e stranezza. Romeo ha lasciato il proprio incarico lo scorso 17 dicembre, in seguito all’arresto dell’amico Raffaele Marra, detenuto per corruzione. Virginia Raggi ha confessato di aver pensato alle dimissioni, ma proseguirà nel suo incarico facendo leva sulla propria verità e coscienza.

Che il Movimento 5 stelle con l’assuznione di un incarico tanto importante finisse nell’occhio del ciclone era scontato. Poteri forti sono caduti sotto l’avvento della nuova classe politica, ora desiderosa di  far ritorcere contro come un boomerang tutti quei principi di onestà e lealtà capisaldi del movimento fondato da Grillo e Casaleggio.