Bebe Vio, Facebook denunciato: minacce sessuali in un gruppo

Non c’è mai limite al peggio. Bebe Vio, pluri-campionessa di scherma, sarebbe stata oggetto di minacce a sfondo sessuale all’interno di un gruppo presente sul social network più popolato e noto al mondo, Facebook. Come sia potuto accadere ciò all’interno di un sistema, in teoria, così controllato e dalle ristrettezze su privacy e gestione utenti altissime è un mistero.

La denuncia è infatti giunta solamente da numerosi utenti che a più riprese hanno richiesto l’attenzione ed intervento degli amministratori del social. All’interno del gruppo, creato ad hoc, la Vio avrebbe ricevuto da diversi utenti delle minacce sessuali legate al particolare stato estetico della grande campionessa.

E’ stato il Codacons a rendere nota la vicenda attraverso una nota ufficiale che evidenzia la denuncia presso l’Autorità giudiziaria , chiedendo alle procure di Roma e Venezia (città natale della campionessa europea, mondiale ed olimpica), alla polizia postale e all’Autorità per le comunicazioni di “utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se i fatti esposti possano integrare fattispecie di illecito civile, amministrativo e penale, nella forma tentata e consumata, nonché individuare tutti i soggetti da ritenersi responsabili e di conseguenza adottare i dovuti ed eventuali provvedimenti sanzionatori“.

Sgomento anche da parte di Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, che ha così commentato l’incredibile e vergognosa vicenda: “Apprendo con sgomento la notizia delle minacce che, secondo il Codacons, sarebbero state rivolte all’atleta paralimpica Bebe Vio attraverso il social network Facebook. Si tratta di un fatto gravissimo e preoccupante. Mi auguro solo che le autorità competenti facciano chiarezza sull’accaduto e individuino al più presto i responsabili di questo gesto ignobile e profondamente disgustoso. E’ inaccettabile che la rete venga utilizzata per disseminare odio e violenza e per alimentare questa barbarie. Voglio esprimere a Bebe la mia vicinanza e quella del Comitato Italiano Paralimpico“.