Che cos’è l’agricoltura sostenibile e quanto vale il mercato italiano

Quando si parla di Agricoltura sostenibile ci si riferisce a quella serie di processi naturali che consentono di preservare la “risorsa ambiente”, evitando così il ricorso a pratiche agricole dannose per il suolo (come le lavorazioni intensive) e a sostanze chimiche (pesticidi, ormoni, ecc.), e che predilige l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

LA POLITICA AGRICOLA COMUNE DELL’UE

L’UE sostiene finanziariamente gli agricoltori e incoraggia pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, oltre a investire nello sviluppo delle aree rurali. Le istituzioni dell’UE collaborano in sede di elaborazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche alimentari e agricole. 

La politica agricola comune (PAC) è, infatti, una delle politiche comunitarie di maggiore importanza, e impiega circa il 39% del bilancio dell’Unione europea. È prevista dal Trattato istitutivo delle Comunità. Rappresenta, inoltre l’insieme delle regole che l’Unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo la centralità del comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri e, ai sensi dell’articolo 39 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, persegue i seguenti obiettivi: incrementare la produttività dell’agricoltura; assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori.

AGRICOLTURA SOSTENIBILE, L’APPELLO DEGLI SCIENZIATI

Recentemente, un gruppo di 3600 scienziati (240 gli italiani), hanno lanciato un appello rispetto alla necessità che l’Unione europea cambi la prossima PAC per tutelare la biodiversità vegetale e le generazioni future. 

«Allo stato attuale, la PAC rischia di minare il Green Deal europeo», a partire dai suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, questo il loro avvertimento. Serve, secondo loro, un modello di agricoltura sostenibile che, accogliendo i principi dell’agro-ecologia, aiuti a migliorare la qualità della vita, conservare la natura e a sviluppare le risorse collettive.

Queste istanze sono state indirizzate ai vertici di Bruxelles e a tutte le parti coinvolte nei negoziati per la prossima PAC per il periodo 2021-2027 da diverse organizzazioni ecologiste e ambientaliste. Oggetto sono le misure che l’Europa sta elaborando e adotterà per stabilire la destinazione di un pacchetto di denaro pubblico che varrà un totale di circa 365 miliardi di euro per promuovere una agricoltura sostenibile tramite l’impiego dell’innovazione tecnologica 

DIECI AZIONI PER INCENTIVARE L’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Alla base dell’appello lanciato dagli scienziati c’è un documento che analizza quelli che, secondo gli esperti, sono i motivi per cui la PAC non abbia soddisfatto pienamente gli scopi originari e quanto possa rischiare, se non riformata, di ostacolare la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile ONU. 

Il testo, inoltre, contiene un’analisi fortemente critica della PAC 2014-2020, e una proposta di dieci azioni per riformare la Politica agricola futura:

  1. Trasformare i pagamenti diretti in pagamenti per beni pubblici.
  2. Fornire un supporto sufficiente per un’efficace mitigazione dei cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale.
  3. Fornire supporto sufficiente ad ogni azienda agricola per strumenti efficaci a mantenere la biodiversità e gli ecosistemi.
  4. Promuovere approcci innovativi per progettare e attuare misure per affrontare le sfide ambientali e tutelare le risorse naturali.
  5. Migliorare la pianificazione spaziale dell’attività agricola e l’implementazione collaborativa delle misure a livello di paesaggio.
  6. Richiedere agli Stati membri di fissare obiettivi S.M.A.R.T. nei loro piani strategici (ovvero specifici, misurabili, ambiziosi, realistici e con tempi definiti).
  7. Rivedere la serie di indicatori perché siano conformi a quelli degli Obiettivi di sviluppo sostenibile Onu.
  8. Rafforzare il monitoraggio ambientale e l’applicazione delle misure per garantire che gli strumenti della PAC portino a risultati desiderabili grazie all’agricoltura biologica.
  9. Individuare e affrontare gli impatti globali della PAC, in particolare nel Sud del mondo.
  10. Migliorare la governance della PAC e le sue riforme per migliorare trasparenza, responsabilità, partecipazione e conoscenza.

Le dieci azioni proposte dagli esperti possono essere riassunte, dunque, in tre scopi principali:

  • La sicurezza alimentare a lungo termine.
  • La conservazione della biodiversità e della fertilità del suolo,
  • La mitigazione dei cambiamenti climatici

Viene, quindi, rivolta una richiesta preliminare alla Commissione, al Parlamento e al Consiglio europei e agli Stati membri per far sì che tutti gli elementi della PAC di domani possano attenersi ai principi di sostenibilità e multifunzionalità.

GLI OBIETTIVI FUTURI DELL’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Gli scienziati puntano a ridurre la diffusione di un modello di agricoltura intensiva di tipo industriale, a favore della rotazione delle colture. Le dieci azioni, se sposate a livello politico e messe in atto dovrebbero infatti invertire un trend distruttivo che, stando ai dati diffusi con l’appello,  dal 1980 ad oggi ha portato la perdita di un 57% degli uccelli legati agli ambienti agricoli, ma anche le farfalle, le api, e gli altri insetti impollinatori.

Per preservare la natura in Europa la prossima PAC «dovrebbe interrompere il finanziamento di pratiche distruttive e intensificare il sostegno alla transizione degli agricoltori verso un’agricoltura rispettosa della natura», attuando passi come quello di dedicare il 10% dell’area agricola ad habitat naturali con finanziamenti specifici destinati agli agricoltori per le attività di protezione della natura. Il tutto modificando, chiaramente, la logica di attribuzione dei fondi gestiti dalla Politica Agricola Comune.

L’AGRICOLTURA DIGITALE E LA SOSTENIBILITA’

L’agricoltura digitale, o Agricoltura 4.0 deve essere considerata come un supporto all’agricoltura sostenibile, essendo a un punto di svolta, e considerata un settore in espansione per gli aspetti tecnologici e organizzativi. 

È possibile definire l’Agricoltura 4.0 come il parallelo di Industria 4.0 nel settore primario: all’interno di questo nuovo ecosistema digitale diverse tecnologie si applicano in maniera armonica per migliorare condizioni di lavoro, resa e qualità produttiva, efficienza e sostenibilità delle coltivazioni. 

Le tecnologie in campo in questa operazione si possono dividere secondo l’Osservatorio in due grandi ambiti: l’Agricoltura di Precisione e lo Smart Farming. La prima pone il proprio focus sulle attività produttive,e  la seconda pone l’enfasi sull’intera dimensione aziendale,

IL MERCATO ITALIANO DELL’AGRICOLTURA 4.0

Il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 continua a crescere, raggiungendo nel 2019 un valore di 450 milioni di euro (+22% rispetto al 2018, il 5% del mercato globale), con la maggior parte della spesa concentrata in sistemi di monitoraggio e controllo (il 39% della spesa), software gestionali (20%) e macchinari connessi (14%), seguiti da sistemi di monitoraggio da remoto dei terreni (10%), di mappatura (9%) e di supporto alle decisioni (5%). E’ quanto emerge dal rapporto Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, presentato qualche giorno fa.

Il numero di attori impegnati nello sviluppo di questi fattori sono numerosi: 737 le startup agrifood a livello internazionale, per un totale di 13,5 miliardi di dollari di finanziamenti raccolti, attive soprattutto negli ambiti eCommerce (70%) e Agricoltura 4.0 (20%).

L’analisi incrociata di fattori ambientali, climatici e colturali consente di stabilire il fabbisogno irriguo e nutritivo delle coltivazioni, prevenire patologie, identificare infestanti prima che proliferino; di conseguenza è possibile intervenire in modo mirato, risparmiando risorse materiali e temporali ed effettuando interventi più efficaci, che incidono positivamente sulla qualità del prodotto finito. Il beneficio, quindi, è sia qualitativo sia quantitativo.

Proponendo un modello basato sulla progettazione di un “percorso di sostenibilità”, supportato dalle tecnologie di agricoltura digitale, e concentrato sul ruolo della politica e la definizione di un quadro di finanziamenti, si comprende come l’Agricoltura digitale possa garantire, attraverso dei dati, un attento monitoraggio per pianificare le Politiche agricole, diventando presto il braccio destro della sostenibilità.

Alessandra Santoro