Per l’Istat l’economia italiana sarà ancora debole

I dati statistici riguardanti l’economia italiana indicano una certa debolezza anche nei prossimi mesi. Se il problema restasse limitato ai prossimi mesi ci sarebbe già da essere contenti, forse non tutti si rendono conto che nei giorni scorsi si è gioito per un misero +0,1% nel costo della vita, nell’inflazione per dirlo con un termine più tecnico. Certo, è un segnale positivo, meglio che restare in recessione ma di sicuro, se il ritmo di crescita dell’inflazione dovesse confermarsi così anche nel futuro, sarebbero necessari almeno 15 anni per tornare ad un tasso di inflazione utile per la reale crescita del Paese.

E infine non è nemmeno detto che non si faccia il passo del gambero. A settembre il commercio ha registrato un nuovo dato negativo e, avviandosi verso la stagione fredda con il naturale aumento del consumo di gas, l’aumento delle bollette di questa fonte energetica, impoverirà ulteriormente le già piangenti tasche degli italiani e c’è da prevedere una nuova verosimile contrazione dei consumi, a parte quelli energetici.

La fiducia dei consumatori resta bassissima poco meglio quella delle imprese che vedranno una leggera riduzione delle tasse e per questo, forse, La possibilità di qualche investimento in più che non sarebbe male ma probabilmente poco incisivo sull’economia nazionale. Non si capisce se l’ottimismo renziano sia reale ottimismo o il nascondere a se stesso i problemi esistenti.