La Dia stila la relazione sulla criminalità organizzata: la situazione in Calabria

A Reggio Calabria si continua a spacciare: eccolo, il segreto di Pulcinella. Ma il traffico di droga, soprattutto, continua ad essere incontrastabilmente al primo posto nella classifica dei guadagni delle associazioni mafiose calabresi. Insomma, tra estorsione e appalti, la vecchia e principale attivià non smette di dare segnali di vita. Nella relazione semestrale della DIA, il trend pare addirittura in crescita: nel ‘Gotha’ delle inchieste, in cui figurano le note ‘Mamma Santissima’, ‘Reghion’, ‘Sistema Reggio’ e ‘Fata’, è evidente l’accusa alla cupola mafiosa con – e citiamo testualmente – “connotazioni affaristiche, imprenditoriali ed istituzionali”. Il sistema si è ormai radicato ed è difficile da estirpare.

Dal documento si può inoltre notare come la ‘ndrangheta si stia spostando sempre più verso il centro-nord, grazie al loro lavoro sul riciclaggio di capitali illeciti e, ovviamente, il traffico internazionale di stupefacenti che rimane la prima forma di finanziamento. Ecco: vi dice niente ‘Buena Ventura’? E’ un’operazione che ha impedito l’importazione di cocaina dal sud America, e non era una delle tante serie tv che si vedono di questi tempi. Il clan reggino operava infatti tra Italia, Colombia, Perù, Spagna e Repubblica Dominicana ed era riuscito ad aprire un canale d’importazione di cocaina tramite il porto di Gioia Tauro, spacciando la droga per prodotti ortofrutticoli. Quando andava male via mare, ecco l’opzione via aerea con scali al centro e al nord Italia.

Non solo spaccio, comunque: restano tante anche le denunce di estorsione, che si sta allargando soprattutto alle nuove leve criminali. A Catanzaro, stando al documento, si starebbe registrando un processo di avvicinamento di nuovi ragazzi (spesso anche piccoli) coordinati dalla famiglia Giampà e dalla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Oltre ai soliti atti osceni, la Dia fa chiarezza anche riguardo alla presunta infiltrazione dell’economia sana. Una recente analisi su Crotone ha individuato nelle costruzioni, nei trasporti e nel magazzinaggio un nuovo mercato in cui i mafiosi non hanno paura di entrare. Non solo: ci sarebbe spazio anche nella fornitura di energia elettrica (fonti rinnovabili annesse) e ovviamente tra sale gioco e di scommesse. Per quest’ultime un incremento del 500%.

Dulcis in fundo, chiaramente ironico, c’è la capacità di condizionare l’assegnazione delle commesse pubbliche: da lì, le cosche non schiodano. E come potrebbero? Le operazioni ‘Cumbertazione’ – ‘5 Lustri’, coordinata dalle Direzioni antimafia di Reggio e Catanzaro hanno constatato 27 gare di appalto chiuse in favore della cosca Piromalli. Tra queste, anche la realizzazione di uno svincolo nel tratto reggino dell’autostrada A2 (parte della Salerno-Reggio Calabria).

Non solo: dopo il Comune di Gioia Tauro sciolto per mafia, anche quelli di Canolo (RC) e Bova Marina (RC) hanno preso lo stesso andazzo. E nei piccoli comuni le infiltrazioni non si contano. La Dia ha stilato una lista di orribili verità.