A Vibo Valentia si stampano e donano valvole per respiratori

Non è solo un sud di stereotipi, di assembramenti e polemiche. Né solo di sceriffi: è un sud che produce, si difende e che fa di necessità virtù. Cosenza è diventata un modello, come abbiamo scritto nella giornata di ieri, la Calabria – come la Sicilia – fanno registrare i numeri più bassi in ambito di contagi e decessi. Anche in Campania le percentuali tra tamponi effettuati e tamponi positivi sono sempre più basse.

È un Sud che resiste e lotta. Anche con metodi piuttosto artigianali. Una curiosa novità arriva infatti da Vibo Valentia. In tutta Italia, purtroppo, si segnala la mancanza di valvole per i respiratori della terapia intensiva. All’ospedale di Vibo, infatti, hanno sopperito grazie agli sforzi di un imprenditore napitino. Si chiama Pasquale Airoldi, ha una stampante in 3D, è un imprenditore ittico e un CAD designer con relative qualifiche. Sono dunque progetti omologati e autorizzati.

VALVOLE CHARLOTTE PER RESPIRATORI

Airoldi, anche grazie al contributo di gruppi come l’associazione Valentia, Welcome to Favelas e Calabria Food, ha realizzato valvole Venturi e Charlotte da donare all’ospedale di Vibo Valentia. Si tratta di valvole artigianali prodotte appositamente con stampanti 3D. Un progetto messo in piedi anche oltremanica, ma che in Italia ha attecchito maggiormente. Perché? Probabilmente perché la microimpresa e l’artigianato sono da sempre nel DNA degli italiani.

Anche le maschere da snorkeling, facilmente reperibili da Decathlon, possono essere riconvertite in valvole per i respiratori. Non è questa l’unica attività di cui si è resa protagonista l’Associazione Valentia: grazie ad una raccolta fondi, sono stati racimolati finora decine di migliaia di euro, con i quali sono stati acquistati monitor, letti di terapia intensiva e dispositivi di sicurezza.

Ancora una volta, dunque, l’arte di arrangiarsi si trasforma in una preziosissima risorsa per tutto il Sud Italia. Le iniziative, inoltre, non sono ancora finite: il gruppo Valentia ha comunicato come il sodalizio porterà avanti ulteriori battaglie di solidarietà. L’iniziativa di Airoldi, all’estero, era stata anticipata da multinazionali come Tesla, Dyson e General Motors. In Italia, però, si diceva, la micro-impresa parte dalle persone comuni, spesso imprenditori, spesso – soprattutto – solidali.