Coronavirus, come Cosenza e la Calabria sono diventate un modello

Pronti a ripartire: la Fase 2 si avvicina, l’Italia si sta preparando a vivere settimane molto delicate dal punto di vista logistico. I segnali incoraggianti arrivano dal Sud, dove il contagio – grazie alle misure di lockdown – non è mai realmente esploso.

Il Meridione non è solo slogan e sceriffi, è anche concretezza e risultato. Il caso emblematico è quello della città di Cosenza, dove si sono registrati 24 contagi da Coronavirus (su 67.563 abitanti) e una struttura sanitaria più solida delle aspettative. Luoghi comuni sfatati e un’organizzazione che per l’Italia può diventare ora un modello.

MODELLO COSENZA, LO STUDIO

L’idea è stata lanciata a seguito di uno studio condotto dalla società di consulenza Ernst&Young, che svela come Cosenza si piazzi all’ottavo posto tra i centri meglio attrezzati per la ripartenza. Piazzate meglio, al Sud, solo Palermo e Bari. Perché? Quali sono i criteri su cui si basa lo studio?

  • Mobilità sostenibile
  • Posti in terapia intensiva
  • Strumenti di fibra ottica per smart working e didattica alternativa
  • Servizi come il food delivery online

Per quanto riguarda i servizi di mobilità, la città di Cosenza porta avanti da tempo un sistema di bike e car sharing che – secondo Ernst&Young – diventerà importantissima nella fase 2. Ogni città, infatti, potrà valorizzare al meglio gli investimenti fatti per la mobilità sostenibile. In questo senso, a Cosenza erano stati destinati alcuni dei 164 milioni stanziati dal Ministero dell’Ambiente per implementare questo settore.

Buone notizie anche dagli ospedali: nel capoluogo bruzio, su 24 casi totali, si conta un solo ricovero. Con 6 guariti e 2 decessi, a Cosenza si registra una percentuale di contagi dello 0.003%. Una pressione minima sugli ospedali che hanno avuto il tempo di organizzarsi per far fronte all’emergenza. Un’imponente opera di sanificazione è poi stata portata avanti dal Comune.

Presto, però, per parlare di un modello Calabria, visto che nella Regione si registrano ancora contagi e alcuni focolai, come quello di Torano Castello, dove si sono registrati già 76 casi. Episodi legati al focolaio della Residenza Sanitaria Villa Torano.

In generale, il Sud ha reagito bene all’emergenza. Sicilia e Calabria sono le regioni meno colpite da contagi e decessi: rispettivamente 4,2 e 3,9 morti ogni 100 mila abitanti. In Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia di Coronavirus, sono 126,3.

Anche la Campania, nell’ultima settimana, ha visto una ripresa: percentuali bassissime di tamponi positivi e la città di Napoli che per due giorni ha registrato zero nuovi contagi.

Vittorio Perrone

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