Chi è Luigi Camporota, il medico che ha curato Boris Johnson
Un po’ come tutti, anche Boris Johnson aveva sottovalutato l’impatto potenziale del Coronavirus sul Regno Unito. Il premier britannico giudicò difatti “inutili” le misure adottate dalla nazione allora più colpita, l’Italia. Pochi giorni dopo però anche il fautore della Brexit è stato costretto al dietrofront, lanciando l’Inghilterra in un lockdown sconosciuto anche in tempi di guerra.
Per ironia di una sorte beffarda, lo stesso Johnson è caduto poi nella trappola del virus. Ed è stato assistito, nella sua degenza, da un medico italiano, Luigi Camporota, il protagonista della nostra storia.
Chi è Luigi Camporota, il medico che ha curato Boris Johnson
Un luminare sulle infezioni polmonari, Luigi Camporota, 50 anni, è una delle eccellenze italiane che stanno facendo parlare di sé nel mondo. Catanzarese di nascita, Camporota è un volto noto nella sua città natale, amato e stimato da molti. Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1995 all’Università di Reggio Calabria a pieni voti. Si è poi specializzato in medicina respiratoria, prima al policlinico Mater Domini di Catanzaro, poi al General Hospital di Southampton: comincia qui difatti la sua avventura inglese.
Camporota ha infatti iniziato la sua carriera negli ospedali pubblici britannici nel 2001. Fino al 2004 ha lavorato presto l’Oxford Radcliffe Hospital e subito dopo è andato al St. Thomas Hospital di Londra, di fronte a Westminster, dove è oggi uno dei punti fissi dei reparti di terapia intensiva: proprio qui, in quella che è la miglior struttura anti-Covid del Regno Unito, ha accolto Boris Johnson.
Tra le altre cose Camporota è docente al King’s College di Londra, dove aveva cominciato dei seminari sulla ventilazione polmonare in collaborazione con la European Society of Intensive Medicine
Camporota. Insomma, avanti in tutto, anche nella ricerca sul nuovo Coronavirus.
Luigi Camporota, la stima dei colleghi
Luigi Camporota ha sempre vissuto nell’ombra, perché il successo personale non ha bisogno di certificazioni. È salito in auge quando il primo ministro britannico è stato affidato alle sue mani e alla sua esperienza di pneumologo.
Ma di Luigi Camporota parlano tutti bene, con stima, colleghi e non. Il relatore della sua tesi di laurea l’ha infatti definito come uno dei “migliori studenti in assoluto mai incontrati”. Tutti, all’università di Reggio Calabria hanno speso le migliori parole per il cinquantenne catanzarese. Un genio, un uomo che è riuscito a fare tanta strada negli studi e nel lavoro. Il ‘Times’, uno dei tabloid più noti e letti del mondo, l’ha definito una “eccellenza nel campo della terapia intensiva e della cura delle malattie respiratorie”.
Il sindaco di Catanzaro l’ha pubblicamente elogiato, prima di telefonargli per un omaggio doveroso ad un cittadino che porta il nome della città, che ha dato i natali anche al Nobel Renato Dulbecco.
La famiglia, ovviamente, è orgogliosa: “Anche se non ha potuto comunicare niente nemmeno a noi, di Johnson” – ha detto il fratello. Camporota, da parte sua, continua il suo lavoro in silenzio. Consapevole che i fatti, nel suo mestiere, si commentano da soli. Un genio, oltre che un’eccellenza.