Il prestito sociale presso supermercati. Conviene?
Da molti anni si è diffusa una forma di “prestito Sociale” che consiste nel deposito presso l’amministrazione di un supermercato, in genere una cooperativa di una quota a scelta del socio-cliente che va a finanziare la stessa cooperativa che gestisce il supermercato. In pratica, non si connota come un vero prestito, nel senso che quando si realizza un prestito si determina preventivamente la somma, gli interessi e le modalità di restituzione.
In questi casi, il socio-cliente deposita presso il supermercato una somma che può ritirare in tutto o in parte in qualsiasi momento. Quindi, si tratta di qualcosa di più simile ad una sorta di conto corrente più che un prestito. Da più parti ultimamente ci si è domandato se questo sia legittimo, in quanto connotandosi caratteristiche bancarie in queste operazioni, occorre verificare se chi le gestisce ha le dovute abilitazioni per farlo, in particolare l’attenzione si concentra sulle garanzie che paiono essere piuttosto aleatorie. In una situazione in cui nemmeno di banche vere e proprie ci si può fidare, possiamo mettere la nostra fiducia in chi banca non è?