Il film del gioco pubblico in Italia nel 2020

Un anno particolare, il 2020. Duro, durissimo per tutti i settori economici e produttivi. Ma, come in ogni crisi, c’è chi ha sofferto di più.

Uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi Covid-19 è stato quello del gioco pubblico. Mai come nel 2020 si sono susseguiti eventi dopo eventi che hanno caratterizzato il percorso del segmento, con continui colpi di scena che si sono riversati, mese dopo mese, sull’intero settore, già ridotto da colpi normativi e legislativi.

Un autentico film, quello vissuto dal gioco. Che ha dovuto fare i conti, come sempre, con la legge e le normative. E poi col Covid-19, che ha dato una mazzata clamorosa alla filiera.

L’anno del gioco: il caldo gennaio 2020

Si era aperto bene l’anno per il gioco: a gennaio 2020 erano stati vinti ad Arcola, in provincia di La Spezia, ben 67 milioni di euro. A Torino, invece, la Lotteria Italia aveva donato 5 milioni di euro. Nello stesso mese Marcello Minenna è stato nominato Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel mentre veniva introdotto l’obbligo di tessera sanitaria per slot e VLT e il Ministro degli Esteri Di Maio annunciava, orgoglioso, l’aumento di tassazione sui concessionari di gioco. La Cassazione ha ufficializzato l’illegalità dei totem anche senza vincita in denaro, mentre nel primo mese dello scorso anno è cominciato tutto un giro di smantellamento delle organizzazioni illegali con le operazioni “Dirty Slot”  e “Game Machine”.

Il tempo del Covid: il pentamestre di ferro del gioco

A febbraio le prime, dolenti note: i primissimi DPCM rendono Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna zone rosse, predisponendo la chiusura dei primi locali da gioco. In Piemonte, nel frattempo, l’operazione “Cristallo” chiude oltre 1000 attività illegali.

A Marzo, con un altro DPCM, Conte manda l’Italia in lockdown. Da Nord a Sud sono chiusi tutti i locali del gioco fisico, mentre l’online comincia la sua ascesa. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nello stesso mese, sospende i concorsi a vincita in denaro, ripresi a maggio. Nel mentre si susseguono, tra aprile e maggio, le denunce circa l’aumento del gioco illegale.

A Maggio arriva il Decreto Rilancio, che aumenta dello 0,50% il prelievo sulle scommesse sportive.

A Giugno è bagarre sulla riapertura delle sale, mentre a Roma 5000 operatori della filiera manifestano. La riapertura, in alcuni casi come nel Lazio, avviene a luglio.

L’ultimo semestre del gioco nel 2020

A luglio viene lanciato il Simbolotto, mentre a Sassari si fa “6” al SuperEnalotto. L’ADM annuncia inoltre il tanto agognato riordino della filiera.

Tra agosto e settembre viene reso noto il Libro Blu dell’ADM, mentre gli spettri di un nuovo lockdown cominciano ad aleggiare sul gioco. Cosa che avviene puntualmente, con la chiusura di tutti i locali del gioco fisico: nel 2020 i fatturati sono in calo del 50%.

Dopo il caos del DL Ristori, che accoglie il codice Ateco legato al gioco solo in un secondo momento, l’anno si chiude con migliori premesse per il 2021: il lavoro per il riordino, accolto con una vincita beneaugurante di cinque premi da un milione di euro al Million Day di dicembre.